Buon viaggio... assieme a me!

lunedì 25 agosto 2008

Visita a Caprera

Ultima domenica di Agosto... e ultima domenica di ferie.
Abbiamo già deciso da tempo di visitare l'Isola di Caprera, siamo un bel gruppo e ci muoviamo la mattina da Porto Torres.
Sosta lungo la strada per una buona colazione e poi finalmente arriviamo all'imbarco, a Palau.
La nostra meta è il museo di Garibaldi, l'Eroe dei due mondi. Nato a Nizza nel 1807, morto a Caprera nel 1882... una vita da avventuriero, passata a combattere per i suoi ideali...
La traversata dura poco più di venti minuti in tutto, non si fa in tempo a salire che già si risale in macchina...
L'orso ci saluta da lontano... forse sa che abbiamo finito le ferie!
Poi sbarchiamo, la Maddalena ci accoglie con i suoi colori, purtroppo non è una bella giornata ed i colori ne risentono, quando il sole fa capolino tutto si colora di azzurro...
Ci dirigiamo subito verso Caprera, collegata attraverso un piccolo ponte all'isola, il museo chiude alle 13.30, così, se vogliamo visitarlo occorre sbrigarsi...
C'è tanta gente che fa la fila per entrare...
Acquistiamo i biglietti, 5 euro a persona, e raggiungiamo gli altri in fila, si entra per gruppi ci dicono, perché gli ambienti sono piccoli, ed effettivamente è così!
Brutta sorpresa, non si può fotografare, "solo negli ambienti esterni è consentito", così le immagini si limitano a pochi scatti...
Il mulino con affianco il busto di Garibaldi...
Le tombe di famiglia...
uno splendido fiore che ci saluta all'uscita...
La visita è terminata, il museo raccoglie i pochi cimeli dell'Eroe... forse non vale la pena visitarlo, ma almeno abbiamo ripassato alcune pagine di storia d'Italia...
Proseguiamo secondo programma...
E' ora di pranzo e occorre trovare un posto dove mangiare! Troviamo una bella caletta, colori splendidi e anche un albero, piegato dal Maestrale, per un po d'ombra...
Non è molto caldo, il vento non ci ha lasciato un attimo ma non è riuscito comunque ad impedirci di fare il bagno in queste splendide acque...
La natura, qui, sembra essersi divertita, acqua e vento hanno modellato le rocce di granito in forme bizzarre...
Purtroppo, come sempre, arriva il momento di andar via... ci spostiamo in macchina lungo l'isola alla ricerca di qualche scorcio particolare... ma le strade non consentono di muoversi agevolmente... così rientriamo alla Maddalena per una passeggiata tra i negozietti di souvenir.
L'imbarco è vicino e poco dopo prendiamo il traghetto per Palau.
Abbiamo ancora un panino e ne usufruiscono pesci e gabbiani curiosi... che non disdegnano un biscotto offerto da un passeggero che come noi torna a casa dalla gita dell'ultima domenica di Agosto!Ciao mare... ci vediamo l'anno venturo!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 22 luglio 2008

Viaggio fotografico per la campagna di Ferrara

In un’assolata domenica di giugno Sandro ed io siamo andati a caccia di …. click per la campagna ferrarese: questo è il risultato!

(Campagna ferrarese)

Il Verginese, una delle famose Delizie – ville patrizie – di Ferrara, insieme ad alcuni scorci delle Valli di Campotto, riserva naturale molto importante per la flora e la fauna del delta del Po. La prospettiva adottata è del tutto particolare: all’altezza degli occhi di un gatto!

(Valli di Campotto - "Prospettiva del gatto")

E a proposito di felini … ecco la foto di un magnifico esemplare di …. hrvatski mačak (gatto croato)!




(Gatto croato a Rovigno)

Barbara e Sandro

sabato 12 luglio 2008

Un viaggio in Libia: Tripoli e Leptis Magna

Tripoli è una città malinconica e vuota, dove regna una triste dittatura.
A differenza della vicina Tunisia, la Libia è molto meno evoluta: camminando per le vie tripolitane, anche all’occhio del turista più distratto non può sfuggire l’abissale divario tra ricchezza e povertà. Pochissime le auto in circolazione: alcune sono molto lussuose, la maggioranza invece risale a circa 30 anni fa.

Leptis Magna è un vero capolavoro dell’architettura antica, rivale per sfarzo alla stessa Alessandria. Capoluogo della provincia libica sotto l'imperatore Settimio Severo, nativo leptiano, è rimasta sepolta sotto la sabbia per 2000 anni, ed è ora stata dichiarata area protetta dall' UNESCO. Le campagne di scavo per portarla progressivamente alla luce continuano tuttora.

Ovunque sono presenti gigantografie del residente libico, pure dove non c'entrano nulla, come al Museo Archeologico. Il dittatore giganteggia tra i reperti storici e i preziosi resti del sito di Leptis Magna, un contrasto stridente… vanitas vanitatum et omnia vanitas, l’insegnamento sapienziale pare non sia stato recepito, qui.

Dopo una giornata passata nella meravigliosa Leptis Magna,
siamo ripartiti a bordo della nostra "lussuosa bagnarola", alias Nave Costa Victoria, di cui potete vedere alcune fotografie, comprese le decorazioni di frutta e verdura scolpite dagli abilissimi cuochi filippini.

Barbara & Sandro

sabato 5 luglio 2008

Viaggio in Tunisia

Nell'estate del 2007 abbiamo fatto un piccolo tour della Tunisia.


È stata un’esperienza fantastica: anche se siamo rimasti solo poco tempo, la terra tunisina ci ha lasciato profonde emozioni.


Per la prima volta nella sua vita Barbara poteva ammirare la maestà del deserto, assaporando appieno la grandezza degli immensi spazi vuoti, dove l'azzurro dell'orizzonte si confonde con il giallo della sabbia.


I colori, i rumori, le voci degli uomini, che gridano ordini ai cammelli, apparentemente assopiti ma immancabilmente ubbidienti …
Infine, la visita a Cartagine, città carica degli antichi ricordi di una crudele guerra, e il piccolo e grazioso borgo di Sidi Bou Said, dal turchese mozzafiato che riesce a imporsi anche sulla folla brulicante di turisti. E soprattutto il mercato, lo spirito mediterraneo che emerge prepotentemente dalla tenacia dei mercanti…


Qui si vende un po’ di tutto, ma i magnifici e profumatissimi fiori di gelsomino mi ispirano un momento di tenerezza e di poesia.


Tutta mediterranea anche l’ironia ed il colore degli ultimi scatti!




Deserto della Tunisia - "Faccia da Cammello!"




Caleidoscopio mediterraneo





Sulla strada per Cartagine




La nostra guida a Cartagine




Sidi Bou Said - offerta di gelsomini

Tipica porta di Sidi Bou Said con raffigurato particolare della mano di Fatima

È proprio lui: Virgilio, il bello di internet!

L' uomo e il cammello

Sidi Bou Said
Barbara Ghetti & Sandro Ammassari

venerdì 25 aprile 2008

Racconto di Viaggio. Edimburgo.

In quest’aria da immondezza generale, il sentimento generale degli Italiani è di scappare all’estero. E tornando dall’estero questo desidero potrebbe ancora di più acuirsi. A me è successo, ma sono ancora qui a riconquistare il mio senso civico e quello degli altri.
Ho trascorso tra novembre e dicembre dell’anno scorso alcune settimane ad Edimburgo, la capitale della Scozia.

Sono stata ospite di una famiglia scozzese: la padrona di casa si chiama Jane e vive con il marito, Dan, il suo labrador ungherese Guiness e la gatta Gruska. Ho così conosciuto il modo di vita del popolo scozzese che salvaguardia i valori ed il senso della famiglia, nonostante i figli vadano a vivere da soli molto presto. Anche loro sopravvivono alle difficoltà di tutti i giorni, un grosso problema è proprio il lavoro precario. Infatti, Jane insegna inglese agli stranieri ospitandoli in casa per recuperare sul salario del marito che insegna filosofia in una scuola media superiore con un contratto annuale non sufficiente a sbarcare il lunario.
Così, non vi racconterò di un paese che vibra ancora oggi tra miti e leggende del passato, né dei misteriosi castelli, dei capolavori dell’architettura scozzese o dei magici scenari e paesaggi delle Highlands e Island, immortalati per sempre nella mia mente da emozionanti situazioni, colori, forme, suoni e profumi difficilmente descrivibili attraverso le parole. Vi posso solo suggerire di pianificare un viaggio in Scozia . Quindi, tenterò di raccontarmi le mie sensazioni ed impressioni di vita quotidiana di un paese romantico, vivace e orgoglioso di se.
Polite e Unpolite (Educato e Maleducato)
Prima di tutto, “ the Scottish people” non deve essere assolutamente paragonato a “the English people”. Non confondete la parola English con Scottish, England con Scotland, quando vi riferite alla Scozia e agli “indigeni” del luogo. La mia amica Jane mi ha bacchettato più volte su questa definizione.
Anche gli scozzesi, come noi italiani, parlano il proprio dialetto tra di loro, ma non è ritenuto un comportamento educato quando parlano con gli estranei. Sarebbe “unpolite”, dicono! Infatti, possiedono un dizionario delle espressioni “polite” ed evidenziano orgogliosamente che l’accento perfetto della lingua Inglese è quello usato nel nord della Scozia, per esempio ad Everness. Che città magica.


Kilts
Ad Everness, in particolare, si cuciono i Kilts fatti a mano e con circa 5000 tessuti “tartan” diversi che distinguono i clan di appartenenza. I kilts sono indossati dappertutto nel mondo da uomini fieri di sentirsi scozzesi. Il kilt scozzese è un capo d’abbigliamento molto elegante, usato sia nelle occasioni formali, sia non convenzionali. Indossare il kilt è per gli scozzesi una tradizione unica ereditata dal passato che è ancora oggi forte e vibrante come sempre. La domanda nasce spontanea? Sì è vero, sotto il vestito niente! E’ la tradizione.
Per raggiungere Everness, passerete dal Lago di LockNess. Attenti a Nessie, il mostro che ho incontrato. La foto ne è la testimonianza.
Sempre vicino Everness, troverete il castello più suggestivo che abbia mai visitato. Proprio quello scelte per girare le scene del film “Highlander” . Il castello di “Elian Donand”


Sport
Della tradizione scozzese sono la cortesia e l’ospitalità. Del resto, Il turismo è una delle principali fonti di ricchezza per la Scozia dove risiede una popolazione di circa 5.000.000 abitanti quanti tutti i residenti della regione Lazio. Anche gli scozzesi sono tifosissimi di calcio e lo seguono con autentico fervore sportivo, tuttavia il loro sentimento patriottico va al di là del tifo calcistico.
Oltre al calcio, amano molto il golf. Infatti, possiedono sterminati campi da golf dove si esibiscono i più famosi campioni mondiali. Però, è uno sport da ricchi. Molti non lo praticano perché riescono appena a sbarcare il lunario come la famiglia di Jane.

Bus
Edimburgo è una città trafficata da tantissimi autobus e taxi che sono assolutamente convenienti. Ci sono bus che passano ogni 3 minuti, 10 minuti nei peggiori dei casi. Inutile dirvi che la puntualità è di rigore. Ma anche la fila per salirvi a bordo. La prima volta che ho preso l’autobus ad Edimburgo mi sono posizionata fuori dalla pensilina pedonale, sotto cui invece i passeggeri creano ordinatamente la coda di salita: il primo che arriva è il primo a salire. Quando ho capito che la fila non è orizzontale ma verticale rispetto al ciglio stradale, intendo, mi sono così vergognata che in quel momento, come se non bastasse, svampita, ho ripetuto la stessa figuraccia alla cassa di un supermercato.
La teoria delle code è applicata alla lettera ma sempre in cortesia, senza corridoi obbligati o ticket di prenotazione come da noi alle poste. Si crea sempre un’unica coda anche se per pagare ci sono più casse libere. E’ la cassiera che chiama il prossimo cliente: “next please”. Insomma, attenzione alla regola del “First In, First Out”.
Ad ogni fermata di autobus ci sono i display elettronici che segnalano i tempi di attesa per ogni numero di linea previsto per quella fermata. Il biglietto costa £ 1.0 ( £ 1.0 = € 1.46) per ogni singola corsa. Invece, il day ticket, che costa £ 2.50, è conveniente per girare in autobus tutta la giornata.

Stone
Se avete letto il racconto “DA VINCI CODE”, ricorderete la famosissima Rosslin Chapel. Per raggiungerla prendete un bus di linea, al prezzo di £ 2 andata e ritorno, che parte dal centro di Edimburgo, Princes Street o St’Andrews Square. Potrebbero spillarvi anche £ 20 per il viaggio organizzato a cui dovrete aggiungere comunque £ 7 per visitare la Cappella. Gli scozzesi riescono a valorizzare molto bene ogni singolo pezzo di storia, ogni singola pietra antica, come per esempio i dolmen e i menhir.
Per non parlare dei magici castelli. Al centro di Edimburgo si erge un castello arroccato in cima a una roccia. Ha ispirato scrittori che hanno generato alcuni personaggi indimenticabili come Dr Jekyll e Mr Hyde, Sherlock Holmes ed Harry Potter. Nei giorni dei festival diventa un palcoscenico che pullula di artisti da strada. Vi stregherà. Vi innamorerete.


Questa incantevole città è stata dichiarata “Patrimonio mondiale dell'Umanità”. Anche la città di Matera lo è. A Matera hanno girato le scene di “Passion”, il criticato film di Mel Gibson.
Quindi se volete andare ad Edimburgo, mettete in conto di fare un salto anche a Matera e passate a visitare il Pollino, il parco nazionale più grande d’Italia tra la Basilicata e la Calabria. Che c’entra con Edimburgo?
L’Italia rimane il paese più bello del mondo. Se solo fosse più “polite”!






Marica DI CAMILLO